Cesare Lanza noto personaggio del mondo della televisione e rinomato esperto di comunicazione, entra nel merito della notizia della nascita del movimento guidato da Giampiero Samorì; "Ho saputo dell'Associazione M.I.R e dei sacrosanti, e nuovi, progetti di Gianpiero Samorì. Mi piace l'iniziativa, il biglietto da visita è importante. Guai - nella situazione italiana odierna - se i presunti e confusi rivoluzionari provassero a esprimere concretamente il loro velleitario ribellismo; se la necessità, anzi l'indispensabilità dei cambiamenti sul piano sociale, politico e istituzionale fosse lasciata a populisti, corsari, avventurieri. La rivoluzione va fatta dai moderati, dalle persone per bene che hanno, finora e sempre, incassato sacrifici e subìto restrizioni e delusioni. Basta.
Non credo a quelli che, pur avendone giustificabili motivi, si battono per sfasciare l'esistente. Darò il mio sostegno a chi propone soluzioni per la crisi e per l'orribile condizione dell'Italia del terzo millennio; a chi risolve i guai, a chi propone serietà e freddezza, a chi salva razionalmente ciò che (poco) di buono esiste e ci promette di voltare pagina, avanzando e descrivendo novità a portata di mano, possibili da realizzare. Quanto a Samorì, so che è un economista di vaglia e che non grida, non strilla, non strepita. Ragiona. Ascolta il cuore e si fa guidare dal cervello. E ragiona non solo sulla crisi, sulle sue origini, sugli intrecci, sugli scandali, ma ha anche idee chiare e lucide, ha studiato, conosce i rimedi, e rivoluzionarie soluzioni, di praticabilità semplice e comune, potenzialmente diffondibile tra tutti i moderati. E questo mi basta. È tanta roba. E può essere, se sostenuta, decisiva."
Cesare Lanza
Cesare Lanza noto personaggio del mondo della televisione e rinomato esperto di comunicazione, entra nel merito della notizia della nascita del movimento guidato da Giampiero Samorì; "Ho saputo dell'Associazione M.I.R e dei sacrosanti, e nuovi, progetti di Gianpiero Samorì. Mi piace l'iniziativa, il biglietto da visita è importante. Guai - nella situazione italiana odierna - se i presunti e confusi rivoluzionari provassero a esprimere concretamente il loro velleitario ribellismo; se la necessità, anzi l'indispensabilità dei cambiamenti sul piano sociale, politico e istituzionale fosse lasciata a populisti, corsari, avventurieri. La rivoluzione va fatta dai moderati, dalle persone per bene che hanno, finora e sempre, incassato sacrifici e subìto restrizioni e delusioni. Basta.